Firenze mette temporaneamente da parte il senso di frustrazione per il quinto posto, perché l’orgoglio si risveglia in automatico quando arriva la Juve. Stadio pieno stasera e a scanso di equivoci blitz della curva Fiesole ieri al Centro Sportivo per incontrare in delegazione Sousa e la squadra: sarebbe detestabile veder (quasi) festeggiare qui lo scudetto alla Juve, perciò occhio ragazzi, i tifosi vi guardano con passione ipercritica. Una grande coreografia – come da consolidata tradizione anti-bianconera – ricorderà in curva lo skyline della passione viola.
Rispetto, comunque. Perché la Juve arriva a Firenze dopo 23 vittorie nelle ultime 24 partite, in giro c’è chi ha fatto di peggio: il quinto scudetto consecutivo è così vicino che – in caso di risultato positivo – potrebbe bastare un risultato funzionale in Roma-Napoli, domani sera, per anticipare la festa. E mentre Sousa è consapevole che ci vorrà «una partita perfetta» per battere la Juve, Allegri sa che sarà comunque durissima. «Lo scudetto non dipende soltanto da noi. Dobbiamo fare risultato a Firenze e non sarà facile perché per loro è la partita della stagione e preparano la gara già da una settimana, visto che a Udine i diffidati non hanno giocato. A noi servono 4 punti per lo scudetto, ma non è detto che se dovessimo fare risultato a Firenze il Napoli non faccia la stessa cosa a Roma».
Allegri teme soprattutto la prima mezz’ora viola – insieme alla Roma, la Fiorentina è la squadra che ha segnato di più in quel periodo – e spera di tenere la spina attaccata fino al 21 maggio, quando ci sarà la finale di Coppa Italia, scrive La Nazione.
